Lo scorso 23 Maggio ci siamo alzati all'alba e ci siamo messi in viaggio… destinazione Palacongressi di Rimini, per partecipare alla quinta edizione del Web Marketing Festival, uno degli eventi italiani più completi in ambito digital marketing. Due giornate davvero molto intense dedicate alla formazione, all'innovazione ed a temi di attualità sociale come l'immigrazione e la gestione della comunicazione da parte delle Organizzazioni No Profit.
Con oltre 20 aree formative e un centinaio di relatori, non è stato affatto facile scegliere a quali speech assistere. Nelle sale del Web Marketing Festival non si tengono lezioni frontali, prettamente teoriche, ma si vive un'esperienza di interazione con altri esperti del settore che condividono case history reali da cui prendere spunto, per innescare delle riflessioni che possono aiutarci a migliorare la nostra strategia e il nostro metodo di lavoro.
Ad esempio, il caso Fabbri 1905 presentato da Enrico Gualandi ha fatto emerge un quadro per nulla banale sulle preferenze degli utenti: social media manager e creativi sono sempre alla ricerca del post più originale, quella creatività fuori dagli schemi per conquistare la propria fanbase. Ebbene, un'attenta analisi ha mostrato come, paradossalmente, i post con un maggior numero di interazioni per il loro target fossero quelli classici, come gli auguri per San Valentino e la Festa della Donna. Fondamentale, in ogni caso, è investire il tempo necessario nella fase di messa a punto della strategia e nella stesura di contenuti di qualità, da promuovere sistematicamente con degli ads creati ad hoc per raggiungere un maggior numero di potenziali clienti. Morale della favola: l’analisi puntuale dei dati e dei clienti serve, eccome!
Alcuni colleghi hanno preferito seguire gli speech dedicati al mondo del Turismo e dell'Advertising, due realtà strettamente collegate tra loro, protagoniste di moltissimi cambiamenti negli ultimi anni. La sfida per i singoli Hotel è come sempre quella di instaurare rapporti diretti con i propri clienti e rendersi indipendenti dalle OTA (Online Travel Agency); tuttavia il rapporto tra questi due soggetti sta cambiando. Gli hotel stanno diventando sempre più indipendenti sfruttando i social network e reinterpretando la pubblicità online. Alcuni tra i suggerimenti migliori:
- investire in campagne AdWords con keyword di “brand”. Sono generalmente poco costose e permettono di intercettare proprio chi sta cercando quell’hotel;
- sfruttare Google nella sua nuove veste di metamotore;
- trasformare i metamotori in alleati, avviare quindi campagne pay per click al loro interno che rimandano al booking engine del proprio sito;
- approfittare di pacchetti ed eventi al momento non disponibili all’interno delle OTA.
Un punto di vista stimolante lo ha fornito anche il workshop pratico sull’User Experience. Ai partecipanti, divisi in gruppi, è stato chiesto di individuare e scrivere su dei post-it le fasi di un viaggio in treno, dal momento dell’organizzazione al raggiungimento della destinazione, evidenziando quello che la persona ha provato nel percorso fisico, digitale, emozionale per arrivare a soddisfare il proprio bisogno. Nello step successivo i post-it sono stati suddivisi per tematiche (partenza, svago, ecc...) e le informazioni sono state raccolte e organizzate.
Dopodiché ai componenti di ogni squadra è stato chiesto di identificare la fase del viaggio più negativa e la più positiva, per poter poi presentare delle proposte per ottimizzare l’esperienza utente attraverso un disegno stilizzato (experience map) in cui segnare i diversi step e touchpoint di miglioramento. Nell’ultima fase, i partecipanti hanno dovuto simulare di essere un’agenzia con il compito di vendere questo servizio all’azienda dei treni.
Il workshop è stato interessante per il suo taglio molto pratico, che ha permesso di costruire e confrontarsi con un esempio concreto di experience map, progettata step by step su bisogni reali. L'Experience Map è utile sia nella fase progettuale e organizzativa della Customer Experience di un nuovo prodotto o servizio, sia in quella di ricerca e analisi di un servizio già esistente, in cui vengono tracciate le interazioni con il cliente/lead/utente, evidenziandone i punti critici, fino ad arrivare alla configurazione di possibili opportunità di miglioramento di un servizio.
Attraverso questo tipo di mappatura è possibile ottenere una visione completa del servizio nella sua complessità e organicità, per verificare che l’esperienza offerta all’utente sia solida, coerente e fluida. Inoltre è un valido aiuto per rendere visibile e concretizzare ai diversi stakeholder (clienti ma anche collaboratori) quali attività devono essere affrontate in ogni step per far sì che l’esperienza vissuta dall’utente sia conforme con quella progettata.
Le Experience Map sono strategia!
Insomma, il Web Marketing Festival non è solo un evento formativo, bensì una vera e propria esperienza che diventa anche l’occasione di sperimentare modalità di lavoro e approcci differenti.
Nelle prossime settimane tratteremo sul Blog alcuni temi ispirati alla nostra esperienza al WMF: continua a seguirci (anche sui social) per non perderli!