L'internazionalizzazione è un fenomeno sempre più diffuso.
Ogni azienda, grande o piccola che sia, nel corso degli anni deve prendere la decisione se aprirsi ai mercati esteri o meno, proponendo i propri prodotti e servizi anche oltre i confini nazionali. Per fare tutto ciò dovrà, quindi, posizionarsi sui mercati di riferimento e instaurare rapporti con altre aziende, consumatori e istituzioni che operano su quei territori.
Le aziende internazionali non solo sono più competitive, ma anche più produttive e molto più solide di fronte ai micro e macro cambiamenti economici, se confrontate con le aziende che riducono il loro mercato solo all’interno della nazione di appartenenza.
Le ragioni che possono portare a supportare la decisione di internazionalizzare sono molteplici e partono prima di tutto dal desiderio di crescita e dalla volontà di diversificare il proprio mercato.
Ma attuare una solida strategia di internazionalizzazione non è scontato. Per riuscirci, infatti, è necessario avere una solida strategia alla base, studiare il contesto, valutare i tipi di offerte e andare oltre ai propri confini, letteralmente.
Come può la SEO contribuire a questo processo? Cosa si intende per SEO internazionale?
La SEO internazionale raggruppa tutti quegli interventi SEO, on site e off site, che permettono ad un sito web di posizionarsi e apparire sui motori di ricerca di altri stati, europei e non. Si tratta di un insieme di decisioni e di aspetti tecnici, quindi, che permettono ad un sito web di internazionalizzarsi.
Il processo di ottimizzazione internazionale di un sito web o di un blog deve fare in modo che i motori di ricerca identifichino i paesi che si desidera raggiungere e/o le lingue che si vuole utilizzare.
La SEO internazionale la possiamo definire come la geolocalizzazione della SEO, in cui, invece di andare ad ottimizzare il sito web per attirare traffico dalla propria città, stato o paese, si va ad ottimizzarlo per diversi paesi e lingue, a seconda del mercato di interesse.
Non si tratta però solo di indicare ai motori di ricerca le diverse lingue e regioni, ma anche di configurare il sito web in modo tale che invii indicazioni ai motori di ricerca in modo corretto e possa raggiungere i paesi su cui si vuole espandersi attraverso internet.
Come pianificare un’efficace strategia SEO internazionale?
1. Identifica il mercatoDipende dalla tua attività e dai clienti target. Se offri gli stessi prodotti o servizi in tutto il mondo a un pubblico di lingue diverse, probabilmente è sufficiente un approccio di segmentazione basato sulla lingua. Di conseguenza, il contenuto del suo sito Web è lo stesso in ogni lingua e ospitato in sottocartelle su un singolo dominio.
Se, invece, stai introducendo una proposta di marchio molto diversa in ogni mercato nazionale, offrendo una gamma di prodotti personalizzati (ad esempio per un marchio di e-commerce) o operando in ambienti normativi unici in ciascun mercato, molto probabilmente dovrai avvicinarti a ciascun paese separatamente e potrebbe essere necessario disporre di siti Web nazionali dedicati.
2. Scegli il dominio
Scegli un dominio valutando quali sono gli obiettivi e le risorse a disposizione. Ci sono diverse opzioni:
- ccTLD country-specific top-level domain
Si tratta di ottenere un dominio contenente l'estensione del paese che si desidera raggiungere (.com, .it, .fr ecc). In questo modo, ti connetti e geolocalizzi il tuo sito per impostazione predefinita.
Se hai un “.com.mx”, sei già automaticamente geolocalizzato in Messico. Ma ricorda che se vuoi raggiungere più di un paese, dovrai lavorare su ciascun dominio come un progetto separato e ogni nuovo dominio inizia con zero autorità.
Esempio: www.azienda.com.mx
- Sottodirectory
Il contenuto viene geolocalizzato in una specifica sottodirectory di un dominio principale, guadagnando la sua autorità più facilmente, senza la necessità di ripartire da zero. Il targeting, ovvero la sua destinazione geografica, può essere configurato tramite Google Search Console.
Esempio: www.azienda.com/mx
- Sottodomini
L'opzione più praticabile se non si desidera creare un dominio di secondo livello. Google interpreta i sottodomini come entità indipendenti, allo stesso modo dei ccTLD. Anche i sottodomini devono essere geolocalizzati manualmente.
Esempio: www.mx.azienda.com
3. Aspetti tecnici da tenere in considerazione
- Hreflang
L'attributo hreflang aiuta Google a identificare quale URL deve essere mostrato al visitatore, in base alla lingua e alla posizione geografica del visitatore.
Questo esempio direbbe al motore di ricerca che il sito web ha una versione inglese del contenuto, mostrato in territorio americano.
<link rel = “alternate” href = “https://exemplo.com/us” hreflang = “en-us” /> - Canonical
L’elemento HTML che specifica al motore di ricerca quale URL, tra le pagine con lo stesso contenuto o con contenuto simile, è il principale. Si utilizza per risolvere problemi relativi ai contenuti duplicati che appaiono su più URL. Questo succede spesso quando siamo in presenza di siti e-commerce sviluppati in più lingue.
- Sitemap
Il file .xml che contiene gli URL del sito web da inviare ai motori di ricerca per migliorare la scansione e l’indicizzazione delle pagine. È preferibile creare almeno una sitemap.xml per lingua. Le varie sitemap poi possono essere raggruppate all’interno di una sitemap index, la quale funge da sommario delle altre sitemap. La sitemap va sempre inserita all’interno del file robots.txt che Google scansiona.
- URL differenti e parlanti
È bene utilizzare URL differenti per le diverse pagine del sito e URL parlanti che facilitano la condivisione degli stessi, che ottimizzano il CTR nelle SERP e che aiutano i motori di ricerca a capire il contenuto della pagina stessa.
4. Analizza le keyword e scrivi contenuti pertinenti
Ogni regione del mondo ha le proprie strutture linguistiche, espressioni, un vocabolario specifico e diverse esigenze informative. Ecco perché i contenuti progettati appositamente per il tuo pubblico locale non saranno sempre pertinenti per il pubblico di un altro paese che desideri raggiungere.
Se la tua azienda vuole comunicare anche in altre lingue, è opportuno non solo tradurre le parole chiave ma anche pensare a come le persone cercano quel determinato termine.
In Brasile, ad esempio, il modo in cui le persone effettuano una ricerca è diverso dal modo in cui cercano in Portogallo o in Angola, anche se in tutti e tre gli stati parlano la stessa lingua.
Le abitudini di ricerca saranno sempre diverse.
Inoltre, il mezzo utilizzato per la ricerca, sia esso computer o smartphone, cambia anche il modo in cui viene eseguita la ricerca.
A seconda del motore, anche la dinamica cambia. Le ricerche su Google non saranno mai le stesse delle esperienze in Bing e Baidu. Le premesse per la scrittura dei contenuti in un’altra lingua è sempre la medesima: originalità e qualità.
Che si tratti di SEO internazionale o di SEO locale, questa continua ad essere la stessa regola che si applica; l'originalità e la qualità continuano a prevalere.
Nella SEO è possibile identificare ciò che la buyer persona considera un contenuto di qualità e quindi attuare una content strategy che sia pertinente con il proprio target di riferimento.
Puoi anche utilizzare strumenti come Google Trends per vedere quali argomenti potrebbero essere importanti e/o da trattare in un dato momento. Ricordati di confrontarti sempre con quello che sta facendo la concorrenza, individuando punti deboli e opportunità.
Tutto questo va tenuto in considerazione per fare una ricerca keyword di qualità e scrivere dei testi originali per altri paesi. È proprio qui che sta la magia della SEO internazionale: più paesi, più analisi, punti di confronto e più informazioni da combinare e creare.
5. Monitora e misura i risultati
L'ultimo passo nella tua strategia SEO internazionale è trovare un modo per misurare e monitorare le tue prestazioni al fine di riportarle in modo efficace all'interno della tua azienda o ai tuoi clienti e adattare il tuo approccio per migliorare le prestazioni a lungo termine.
Google fornisce strumenti gratuiti per misurare le prestazioni e identificare eventuali errori sul tuo sito, come Google Analytics e Google Search Console, utili anche per vedere come il motore di ricerca esegue la scansione e l'indicizzazione dei tuoi siti. Dovrai poi utilizzare anche strumenti SEO per monitorare il posizionamento delle parole chiave nei motori di ricerca, quindi assicurati di selezionarne uno che supporti tutti i territori e le versioni linguistiche a cui ti rivolgi, come Semrush.
È importante separare ogni lingua o paese dal flusso di dati e fare specifici report sulle performance individuali. Considera anche l’andamento dei KPI per ogni pubblico e suggerisci modifiche strategiche basate su tali informazioni.
Infine collega tutti i dati estrapolati agli obiettivi aziendali e ad una più ampia strategia di comunicazione di marketing integrando con altri canali di digital marketing.
Ricorda di utilizzare le informazioni che ottieni per migliorare ciò che farai in futuro e per ottenere risultati sempre più performanti per ogni pubblico e ogni mercato in cui ti trovi.
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