Serious Monkey 2018: strategie SEO per coinvolgere l’utente

01/06/2018
Autore: Bizen - di lettura

Ti cattura da subito, perché non sembra la classica comunicazione promo di un evento tecnico di settore. Un galeone dei pirati, che solca oceani inaspettati ed un tesoro da conquistare, affrontando onde anomale e nemici all’arrembaggio, con una cara guida al tuo fianco: serious monkey.

Serious Monkey, un nome originale per l’“evento formativo SEO curato da Enrico Altavilla”, come recita la presentazione. Un’occasione di confronto e condivisione con tanti esperti del settore e con chi, ogni giorno, in questo campo si immerge con passione e dedizione.

 

strategie SEO coinvolgere utente

 

Anche noi, Lara ed Elisa, ci siamo immerse in questa avventura e, di ritorno da due intensi giorni di formazione, vi raccontiamo che cosa più ci ha colpito, in una staffetta tra tecnica e strategia, e quali tesori abbiamo portato a casa, nel nostro personale forziere.

 

SEO e brand: dinamiche di una relazione possibile

In uno scenario online sempre più competitivo, la riconoscibilità del brand è fondamentale: Alessandra Maggio (@AleMag86ha chiarito qual è il ruolo della SEO in una strategia di marketing, non solo online.

Con la SEO costruiamo un ambiente di ricerche che piano piano avvicinano l’utente a noi, e aprono ad un rapporto di crescente fiducia. Per quelle ricerche, tuttavia, non stiamo competendo solo con i nostri concorrenti, ma anche con Google. Immaginiamo infatti la pagina dei risultati di ricerca come un grande spazio pubblicitario dove, l’utente che clicca, lo farà su siti di brand che già conosce, perché a quel brand si è già avvicinato. L’utente è abitudinario e cerca familiarità. In sostanza, la riconoscibilità del brand aiuta la SEO e (viceversa) la SEO aiuta la riconoscibilità del brand, ma per creare un brand riconosciuto va assolutamente investito del budget su altri canali. 

Studi dimostrano che, data una pagina di ricerche, il 60% clicca sui link mentre il 40% non lo fa in quanto trova già una risposta nella pagina. Questa percentuale tenderà ad aumentare nei prossimi anni.

 

Data marketing, quando sono gli altri a parlare del tuo settore

L’attenzione dei media e della stampa può rivelarsi davvero un prezioso alleato, ne troviamo un esempio nel caso di Data Marketing creato per Zalando e presentato da Giacomo Gaggiotti. L’obiettivo della ricerca/studio presentata non era quello di ricevere dei backlink o far parlare di una novità di Zalando come brand, bensì fare in modo che le principali testate giornalistiche generiche parlassero del settore di riferimento di Zalando.

È stato quindi sviluppato uno studio i cui risultati sono riassunti nella ricerca dal titolo “Le città più eleganti del mondo”. Come è stato realizzato? Sono stati definiti dei parametri con cui valutare determinate città (es: moda, paesaggio urbano, punti di ingresso) e si sono raccolti i pareri di esperti di moda e architettura, fino ad arrivare a rappresentare i punteggi ottenuti in una tabella. Terminata la ricerca, si sono affidati ad una agenzia di PR per la sua diffusione. Lo studio ha avuto ampia risonanza su giornali e tv di tutte le nazioni che contavano almeno una città presente in classifica. Un buon risultato raggiunto, grazie anche ad una scelta mirata delle agenzie PR coinvolte: organi esterni e non specializzati in moda, per non attrarre link dai siti a tema fashion e centrare così l’obiettivo del progetto.

 

SEO su YouTube: anche i video si posizionano


“Il 45% degli utenti che effettua un acquisto dichiara di essere stato aiutato dalla visione di un video”. I video sono il contenuto del momento e questa evoluzione ha portato alla definizione di tecniche innovative per l’ottimizzazione dei contenuti pubblicati nel canale YouTube aziendale. Giada Birbitello (@g_birbitello) ci ha presentato un caso di studio davvero interessante: l’analisi ed il metodo con cui ha approcciato la SEO YouTube del canale WeBank, che conta centinaia di video dedicati al trading e oltre i 1600 iscritti.

Ancora prima delle singole operazioni di ottimizzazione, ciò che colpisce di più è la parte di analisi strategica del progetto: una fase essenziale, suddivisa in diversi step:

  • valutazione dei canali dei competitor;
  • categorizzazione di ogni video, per tematiche affrontate (dopo averli visionati uno ad uno);
  • definizione di parole chiave ed argomenti.

Ciascuno di questi elementi ha contribuito a definire precisi obiettivi di visibilità, da raggiungere attraverso determinate azioni paragonabili per importanza ed obiettivi a quelle attivate per un progetto SEO:

  • posizionamento su YouTube e Google;
  • presenza nei video consigliati;
  • aumento degli iscritti al canale;
  • aumento delle visualizzazioni dei video.

 

 

SEO su Amazon, come dare visibilità ai propri prodotti

Il 55% degli utenti, prima di un acquisto, effettua una ricerca su Amazon, affidandosi ad esso come ad un vero e proprio motore di ricerca. Pasquale Gangemi e Giulia Rognoni hanno approfondito con il loro speech la SEO su Amazon, presentando un confronto testa a testa tra Google e A9.com (il motore di ricerca di Amazon).

Se hai un negozio su Amazon e vuoi essere visibile in seguito a delle ricerche, devi assolutamente:

  • ottimizzare e lavorare sulle schede prodotto (contenuti testuali ed immagini);
  • ottenere recensioni per i prodotti venduti;
  • lavorare su una serie di fattori che influenzano gli algoritmi utilizzati da Amazon per decidere quali prodotti mostrare.

Si rivela fondamentale in fase di partenza investire sugli annunci sponsorizzati Amazon, per influenzare determinati fattori di posizionamento, quali: 

  • visualizzazioni della scheda prodotto;
  • aggiunta del prodotto a carrello;
  • inserimento alla wishlist;
  • acquisto;
  • recensioni.

Non dimentichiamoci che Amazon guadagna dalle vendite, per questo tutte le sue attività di ottimizzazione hanno come obiettivo guidare l’utente verso l’acquisto, attraverso un’esperienza positiva e soddisfacente: scheda prodotto con foto dettagliata, testo descrittivo che risponde alle necessità e ai dubbi dell’utente, recensioni positive.

Al Serious Monkey si è parlato anche di molti aspetti tecnici, tool e best practices per l’ottimizzazione dei siti. Vi raccontiamo tutto nella seconda parte di questo post, scritto da Elisa, la nostra SEO Copywriter.

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Categorie: SEO ed Advertising

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