La link building è una delle attività più discusse in ambito SEO e vede gli specialisti del posizionamento organico ingegnarsi per trovare metodologie sempre nuove per costruire per i propri siti dei profili link di qualità che appaiano più naturali possibile agli occhi del motore di ricerca.
Ha ancora senso parlare di link building?
Tra le dichiarazioni ufficiali di Google, tra le quali ricordiamo la celebre affermazione di Matt Cutts “The objective is not to “make your links appear natural, the objective is that your links are natural”, e i recenti update degli algoritmi del motore di ricerca Google, la risposta parrebbe scontata. In realtà, i tempi non sono ancora maturi per dire addio a questa attività, croce e delizia di ogni SEO Specialist.
In uno scenario nel quale i link sono ancora uno dei fattori di ranking più importanti, infatti, costruire un profilo link di qualità al proprio sito è molto utile per migliorare il suo posizionamento sui motori, soprattutto nei settori a più alta competitività.
Come si fa quindi a costruire un profilo di link esterni che possa aiutare il nostro sito a incrementare la propria visibilità organica, senza insospettire il motore di ricerca?
La regola d’oro della qualità che si dovrebbe applicare ai contenuti andrebbe applicata anche alla link building, sforzandosi di ottenere un buon numero di link da siti autorevoli, con una buona visibilità organica, capaci di attrarre traffico e a tema con i contenuti del nostro sito (intendiamoci, ottenere un link al mio sito di bricolage da un sito che parla di equitazione, seppur autorevolissimo, non è il massimo).
Sono sicuramente da evitare tecniche di link building oramai superate e palesemente in contrasto con le linee guida di Google, quali la pubblicazione di commenti in massa su siti e portali, lo scambio e acquisto in massa di link e i link da PBN di bassa qualità (lo so, se ne vedono ancora in giro). Il focus deve piuttosto spostarsi ad attività dal valore qualitativo più alto, quali ad esempio il guest posting su siti di qualità e le Digital PR.
"Nel mezzo, come sapete, c’è uno spettro di attività che permettono di ottenere link in modo più o meno facile."
Il semplice ottenimento di un link da un sito web di qualità, tuttavia, non basta. Ogni link builder, infatti, sa bene che vi sono anche altri aspetti importanti da tenere in considerazione quando si svolge una campagna di link building, tra i quali menzioniamo la tipologia dei link, il loro posizionamento all’interno della pagina, l’anchor text utilizzato e le pagine da linkare. Innanzitutto, è opportuno conoscere la differenza tra link che possiedono l’attributo rel=”nofollow” e link che non ce l’hanno (spesso definiti - in maniera imprecisa - “link dofollow”).
La differenza sostanziale tra le due tipologie di link è che la prima indica allo spider del motore di ricerca di non seguire il link quando lo trova all’interno di una pagina web, evitando che venga trasferita parte dell’autorevolezza della pagina del sito linkante a quella del sito linkato, espressa attraverso il PageRank, un complesso algoritmo che assegna un valore alle singole pagine di un sito in base a svariati fattori tra cui la quantità di link in entrata e il PageRank delle pagine linkanti (fino a qualche tempo fa questo valore era visibile pubblicamente, ora non più); la seconda tipologia, invece, trasferisce parte di questa autorevolezza, aiutando quindi il sito linkato a migliorare la propria visibilità organica.
"Anche il posizionamento del link all’interno della pagina del sito nel quale viene inserito è importante."
Un conto è ottenere un link inserito all’interno del corpo della pagina e che abbia senso di esistere nel contesto del contenuto testuale, un altro conto è un link sitewide, ossia un link che viene replicato tale e quale in tutte le pagine di un sito, come ad esempio nel footer. Chiaramente, un link contestuale è la scelta migliore.
Una curiosità: secondo indiscrezioni, pare addirittura che i link vengano in qualche modo etichettati da Google in base alle loro caratteristiche, che includono anche la loro posizione (es: “Footer link”) e che queste informazioni siano a disposizione dei Quality Rater, un team che si occupa manualmente di verificare il rispetto delle linee guida di Google da parte dei siti web.
L’anchor text, ovvero il testo che viene reso cliccabile e che consente il collegamento dal sito linkante a quello linkato, è un altro fattore tanto importante quanto delicato da tenere in considerazione quando si fa link building, in quanto dà un’informazione molto forte al motore di ricerca sul contenuto della risorsa linkata, consigliandogli in pratica di restituire nei risultati di ricerca la nostra pagina per la keyword indicata come ancora. La tentazione sarebbe quindi quella di utilizzare sempre parole chiave secche, ad esempio “vendita orologi milano”, ma si tratta di un grave errore che potrebbe costarci una penalizzazione per spam.
Bisogna infatti saper variare gli anchor text utilizzando anche altre soluzioni, quali ad esempio il nome del proprio brand, usare un link secco (www.miosito.it), estensioni della parola chiave e termini correlati. Chiudiamo con un suggerimento sulle pagine dove far puntare i link esterni. Naturalmente, tutti noi vorremmo spingere le pagine più importanti del nostro sito in modo da farle arrivare più in alto possibile nei risultati di ricerca. Tuttavia, linkare sempre e solo quelle pagine farà insospettire il motore che potrebbe arrabbiarsi e decidere di prendere provvedimenti; per questo motivo è bene spalmare i nostri link su più pagine del nostro sito.
"Ormai lo avete capito, il segreto per una link building efficace e sostenibile è variare la ricetta e cercare di costruire un profilo link il più naturale possibile, che non lasci intuire strani schemi di link costruiti artificialmente."
Un bravo link builder è uno specialista che è in grado di tenere sotto controllo questi ed altri aspetti in modo che il profilo di link esterni del nostro sito sia di alta qualità e appaia naturale, per evitare di insospettire il motore di ricerca e rischiare una penalizzazione. Soprattutto, un bravo link builder si pone costantemente delle domande per verificare l’efficacia della sua strategia (dovresti chiederti, ad esempio, se risulterebbe naturale un profilo link composto solo da link senza rel=”nofollow”, oppure con la stessa anchor text, oppure creati sempre il primo lunedì del mese, ecc..)
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