L’era delle decisioni di marketing prese con la pancia è finita (da un pezzo, in realtà).
Lo scenario di mercato attuale è sempre più complesso e non si può più interpretare semplicemente con il proprio pensiero, ma soprattutto non si può domare solo con l’estro creativo.
Chi fa marketing per la propria azienda (o come noi per altre aziende clienti), quindi, non può più essere solamente una persona creativa, con tante idee e opinioni. La comunicazione e soprattutto il marketing sono composti sempre più di analisi, statistiche, proiezioni e programmazioni.
Nel marketing digitale poi, in cui tutto può essere tracciato - dalle singole visualizzazioni ai click - non utilizzare l’immensa mole di dati a disposizione è una scelta sconsiderata.
Nel marketing ‘’analitico’’ o ‘’strategico’’ che dir si voglia, i dati ricoprono una parte fondamentale; dalle analisi preliminari alla CRO (Conversion Rate Optimization), i dati sono nostri amici.
Analisi dei dati preliminari
Il primo step di una strategia digitale di marketing analitico è infatti la scelta di metodologie di analisi ‘’scientifiche’’, quali ad esempio quelle introdotte dal professor Sordi, padre del Marketing Scientifico.
Il Marketing Scientifico è l’insieme delle analisi preventive qualitative e quantitative condotte su diversi aspetti, tra i quali la concorrenza, il pubblico target e l’azienda stessa.
L’approccio data-driven è il pilastro indispensabile su cui attuare ogni considerazione iniziale riguardante il marketing strategico. Un’analisi di marketing deve raccogliere i dati da tutte le fonti possibili e unificarli per avere una visione globale. Il quadro che si verrà a creare, opportunamente interpretato, fornirà un supporto inestimabile per guidare gli sforzi del marketer verso la direzione giusta.
Per ottimizzare tutte le strategie, l'analisi - che si basa sui dati e con essi si confronta nel tempo - è quindi essenziale.
Analisi dei dati storici
Come secondo step è importante riuscire ad apprendere dal passato, ovvero dallo storico di dati a disposizione al lancio del progetto. Ciò serve a comprendere come le nostre decisioni di marketing di ‘’ieri’’ hanno performato.
L’analisi di ciò che è accaduto nel passato aiuta a capire cosa è andato bene e cosa no, quali sono gli errori che sono stati commessi e che non devono essere ripetuti. In aggiunta è un sostegno decisionale sugli investimenti futuri che aiuta ad orientare gli sforzi verso ciò che produce buoni risultati.
Ovviamente non sempre sono disponibili dei dati, ed in questo caso l’analisi preliminare, se svolta con diligenza e attenendosi al metodo scientifico, può davvero fare la differenza.
Analisi dei dati durante l’attività di marketing
Una volta iniziata l’attività di marketing, soprattutto se online grazie a molti strumenti come Google Analytics, non serve aspettare che questa si concluda per poter analizzare i risultati. L’analisi dei dati web ci consente di monitorare il presente e, in corso d’opera, modificare e ottimizzare opportunamente la strategia.
Riuscire a intercettare i bisogni di un potenziale cliente, anticiparli e soddisfarli prima degli altri, rappresenta un ottimo proposito. Anche in questo caso i dati ci aiutano a raggiungere l’obiettivo.
Questo tipo di operazione si può riassumere nella CRO (acronimo di Conversion Rate Optimization) che si occupa di ottimizzare le operazioni di conversione del nostro target, spronandolo a compiere una determinata azione (ad esempio: la compilazione di un form contatti, l'acquisto di un prodotto, il download di un catalogo, ecc).
Proprio grazie ai dati, noi marketers siamo in grado di capire come l’utente naviga all’interno del nostro sito web, in quali pagine entra ed in quali esce, quanto resta in determinate sezioni e addirittura dove clicca e quanto scrolla in ogni singola pagina.
Una miniera d’oro di informazioni a nostra disposizione!
Il concetto che cerchiamo di far passare ai nostri clienti è quello di essere il più data driven possibile: se è vero che non possiamo prevedere le emozioni che scateniamo con la nostra comunicazione, è vero però che possiamo basarci sui dati storici per capire quali immagini hanno portato più interazioni. E questo è uno solo dei mille esempi che si potrebbero fare per quanto riguarda l’uso corretto dei dati.
E dove non arrivano i dati (o dove non riusciamo a ricavarli), arriva il nostro know-how di agenzia, che si basa su più di un decennio di esperienza nel digital marketing! ;)