ChatGPT, Copywriting e AI: rischio o opportunità

Lo sai che uno degli ultimi articoli che hai letto potrebbe non essere stato ideato e scritto da una mente umana? O almeno, non totalmente.

Sì, proprio quelle parole così interessanti, scorse al volo sul tuo smartphone mentre aspettavi l’inizio di un nuovo Meet di lavoro o durante il tuo ultimo minuto di pausa pranzo; proprio quell’articolo dove hai finalmente trovato il consiglio che cercavi o che ti ha spinto a prendere la decisione su una questione intorno a cui meditavi da tempo… tutto frutto dell’intelligenza artificiale.

Ai confini tra linguaggio naturale, programmazione e intelligenza artificiale

Da qualche settimana un tema su tutti tiene banco tra personalità esperte del settore e non: ChatGPT.
L’AI si sostituisce alla mente umana, prendendo piede in maniera decisa anche nella produzione di contenuti testuali. Verità, finzione o bolla, destinata a dissolversi tanto velocemente quanto è cresciuta?

Nel settore digital c’è fermento. Anche Google Trends testimonia l’impennata registrata a partire dalle ultime settimane del 2022 per le ricerche online che comprendono query come: “Chat GPT”, “OpenAI”, “GPT-3”. 

Ci ritroviamo forse, inconsapevolmente, in uno scenario alla “Matrix”?
Una realtà in cui le macchine prendono il potere tra ignari esseri umani e sono pochi quelli che diffidano, continuando a ricercare la verità? O, perlomeno, tentano di portare avanti l’idea che ci sia altro, oltre a ciò che appare in superficie.
E l’altra faccia della realtà, quali sorprese può rivelare?

Prima di addentrarci in considerazioni tecniche, partiamo dall’inizio. O da quello che oggi sembra essere il punto da dove tutto è iniziato.

Che cos’è ChatGPT?

ChatGPT è un chatbot sviluppato da OpenAI, un’organizzazione no-profit fondata nel 2015. Si tratta di un software sviluppato per simulare conversazioni attraverso una forma di interazione tra essere umano e macchina. 

ChatGPT si basa sul modello Instruct GPT (nello specifico GPT-3.5, una recente versione di Generative Pre-trained Transformer), che utilizza come ottimizzazione l’apprendimento automatico supervisionato e per rinforzo. Il chatbot ChatGPT può essere facilmente testato, è sufficiente registrare un account e iniziare la propria conversazione virtuale tramite un’interfaccia semplice, a prova di UX.

Perché, proprio ora, si parla così tanto di ChatGPT?

La più recente versione di ChatGPT è stata rilasciata da OpenAI a novembre 2022. Tra le principali sorprese di questo modello, che si basa su apprendimento e addestramento su una notevole mole dati (articoli, pagine e siti web, libri), c’è la pertinenza delle risposte fornite dal bot interrogato, spesso così precise da essere quasi confuse con quelle ricevute da persone in carne ed ossa.

GPT-3, e così anche la versione GPT-3.5, è solo una tappa di questo percorso. GPT-3 è stato rilasciato nel 2020 e si caratterizza per un apprendimento automatico con capacità di 175 miliardi di parametri. Ma si parla già di una versione successiva, GPT-4, con capacità di circa 100 trilioni di parametri. 

Dove va a finire la creatività e l’originalità nella produzione di contenuti testuali

Le risposte fornite da ChatGPT durante le conversazioni risultano accurate e precise, formulate secondo un linguaggio naturale, che può trarre in inganno anche il più attento interlocutore.
Ѐ, infatti, la naturalezza dell’output una delle caratteristiche che ha portato a un utilizzo diffuso di ChatGPT. Il linguaggio umano, così difficile da imitare, proprio per la sua unicità, viene in questo caso messo a dura prova.

Sorge allora un dubbio: qual è la differenza tra un testo ideato e plasmato da una mente umana e un contenuto ottenuto mediante l’utilizzo dell’IA?

ChatGPT-3, Content Marketing e SEO: l’impatto del cambiamento

L’avvento di ChatGPT non riguarda solo copywriter o content creator. Anche il social media marketing, la produzione di contenuti per piani editoriali o la redazione di testi per comunicati stampa, digital PR e link building possono diventare campo d’applicazione di questi strumenti. 

E non dimentichiamoci l’ambito SEO: gli stessi articoli di blog o contenuti testuali, redatti per il duplice scopo di informare l’utente e posizionarsi con contenuti di qualità nelle SERP dei motori di ricerca, potrebbero essere coinvolti in questa nascente rivoluzione.

Pensiamo, infatti, che già nel 2013 con Hummingbird e poi con tutti i successivi update dei propri algoritmi, Google ha puntato sempre più alla comprensione di un linguaggio naturale. In particolare, si è orientato all’applicazione del NPL, ovvero Natural Language Processing, per restituire a utenti e utilizzatori del motore risultati pertinenti ai diversi intenti di ricerca.
La conseguenza diretta è stata la produzione di contenuti testuali in un linguaggio quanto più naturale possibile. Ma la SEO potrebbe essere coinvolta anche sotto altri aspetti. Ѐ aperto un dibattito sulle potenzialità di ChatGPT di sostituire i motori di ricerca, in quanto il chatbot potrebbe essere capace di fornire risposte pertinenti anche alle query più complesse degli utenti. Non è un caso, infatti, che proprio Microsoft potrebbe integrare ChatGPT al proprio motore di ricerca Bing.

Che ne sarà di noi copywriter e content creator

ChatGPT non è il primo software di intelligenza artificiale sviluppato per la produzione di contenuti. Ciò che differenzia ChatGPT è, però, la capacità fino ad ora dimostrata di fornire risultati e risposte più accurate e sorprendentemente simili a quelle derivanti dal linguaggio umano, rispetto a modelli precedenti sviluppati allo stesso scopo.

A metà del 2022 partecipai ad un webinar dedicato al copywriting. Una delle affermazioni che più mi colpì riguardava una proiezione sul futuro di questa professione: “in un tempo non lontano la figura di copywriter si evolverà, diventando sempre più editor, revisore di testi”. Non sono del tutto convinta di questo, ma di sicuro un’evoluzione è già in corso e ciò a cui stiamo assistendo in queste prime settimane del 2023 ne è una piccola prova, certamente da non sottovalutare.

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