Avete presente quella simpatica bacheca virtuale che Google vi propone ogni volta che aprite l'app, piena di notizie, articoli e contenuti personalizzati? Quella che vi suggerisce la prossima serie TV da guardare, la ricetta per il pranzo o le ultime news?
Bravi, Google Discover!
Ebbene, ci sta per dire addio! Al suo posto, da Mountain View ci dicono che arriverà Google Home. Ma cosa cambia davvero? E perché Google ha deciso di rinominare uno dei suoi servizi più amati?
Google Discover, con 800 milioni di utenti medi mensili (Google), è stato un vero e proprio game-changer nel definire il modo in cui interagiamo con le informazioni online. Grazie a un algoritmo sofisticato, anticipando i nostri interessi, è arrivato a proporre contenuti sempre più pertinenti e coinvolgenti.
Ma come funziona esattamente?
In poche parole, Google Discover analizza una miriade di dati degli utenti: le ricerche, le app utilizzate, i siti visitati, i video fruiti, posizione geografica da cui si è connessi, ecc, e in base a queste informazioni l’algoritmo è in grado di elaborare un feed personalizzato e propone contenuti su misura, in linea con gli interessi del singolo utente.
E ora arriva Google Home. Ma cosa cambia rispetto a Discover?
In realtà, molto poco. Ma anche molto.
Secondo Google, il nuovo nome riflette meglio l'evoluzione del servizio. Se prima Discover era incentrato sulla scoperta di nuovi contenuti, ora Home vuole trasmettere l'idea di un luogo familiare, un punto di partenza per tutte le ricerche.
Però questo cambiamento rappresenta anche un importante segnale di come debba essere pianificata la strategia di visibilità on line per un’azienda.
A seguito di questa evoluzione, è fondamentale per inserire nelle strategie di posizionamento attività mirate per massimizzare la visibilità dei propri contenuti all'interno di Google Home.
Ecco alcuni consigli:
Il passaggio da Google Discover a Google Home rappresenta un'evoluzione naturale di un servizio che ha già dimostrato di essere molto efficace. Anche se il nome cambia, la filosofia rimane la stessa: offrire all'utente un'esperienza di ricerca personalizzata e coinvolgente.
Diventa quindi fondamentale pianificare la propria strategia di visibilità e le attività di lead generation in funzione, oltre a tutti i fattori, anche di questo cambiamento che, come abbiamo visto, non è solo legato al nome dell’app.
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