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Marketing scientifico: l'approccio di Francesco Sordi, Founder e CEO di Surf the Market

Scritto da Bizen | 12-ott-2020 9.30.00

Il mercato oggi cambia sempre più velocemente ed è fondamentale per le aziende farsi trovare pronte, in modo da mantenere il proprio posizionamento e riuscire a intercettare nuovi clienti.

Imparare a gestire e governare l'onda del cambiamento, invece di farsi travolgere, infatti, può diventare un'opportunità di business. Come? Allineando bene i reparti Marketing e Vendite e investendo nell'analisi del proprio mercato di riferimento. 

Questo approccio condiviso e analitico accomuna Bizen e Surf the Market, la prima webapp al mondo di marketing scientifico. 

Surf the Market unisce la metodologia scientifica applicata al marketing con una tecnologia dedicata.
La piattaforma permette di realizzare questionari per indagare il percepito di clienti attuali, potenziali o altri stakeholders interni ed esterni all'azienda.
I dati vengono raccolti, elaborati e incrociati attraverso algoritmi ispirati ai principi del marketing scientifico.
I dati, quindi, diventano immediatamente conoscenza, indicando i fattori strategici per l'azienda:

  • su cosa puntare?
  • su cosa migliorare?
  • dove risparmiare?
  • su quali segmenti target focalizzarci?
Le domande trovano risposta a fronte dell'analisi, per un'azione rapida e focalizzata.


Francesco Sordi, esperto di marketing scientifico, dopo anni di esperienza come strategic planner, responsabile marketing e consulente aziendale, nel 2018 ha lanciato Surf the Market. Nel maggio 2020, Francesco ha avviato il primo percorso di Partner Program con 9 realtà selezionate in tutta Italia, tra le quali Bizen, per promuovere e diffondere la piattaforma nel mercato.

Lo abbiamo intervistato per approfondire il suo approccio scientifico al marketing e le potenzialità di Surf The Market per le PMI. 

 

Hai scritto il primo manuale in Italia sul marketing scientifico.
Quali sono le caratteristiche di questo metodo?

Il marketing scientifico è l’applicazione del metodo scientifico nel marketing. Il suo obiettivo, quindi, è aiutare chi fa marketing a seguire lo stesso approccio metodologico di chi si occupa di ingegneria, chimica o medicina. Si parte dall’individuare delle ipotesi, si mettono sotto stress attraverso test quali-quantitativi e si arriva alla definizione della strategia e del conseguente piano d’azione.

 

Come il metodo Surf the Market si può inserire all'interno della strategia di un'azienda?

Il metodo Surf the Market aiuta le aziende a comprendere quali siano, a fronte dell’analisi, i suoi fattori strategici: su cosa puntare per creare vantaggio competitivo, su quali aspetti educare i clienti, dove migliorare il proprio prodotto o servizio, dove poter risparmiare, quali opportunità di business possono esserci da cogliere e infine quali sono i segmenti target migliori.

 

Quali consigli dai ad un'azienda che deve affrontare per la prima volta un lavoro di analisi strategica?

Il primo consiglio è quello di educarsi ad una ferrea disciplina: iniziare a notare quante volte in azienda viene utilizzata l’espressione “secondo me”, quante volte agiamo replicando schemi comportamentali del passato (“abbiamo sempre fatto così”), quanto davvero ci poniamo in ascolto delle esigenze dei clienti.
Questa presa di consapevolezza è la base per poter iniziare poi ad aprirsi verso un progetto di ascolto profondo e organizzato del percepito esterno.

 

Ci sono dei prerequisiti necessari per poter avere buoni risultati utilizzando Surf the Market? Se sì, quali?

No, se non le soft skills menzionate prima: umiltà, apertura, ascolto. Per il tutto il resto ci pensiamo noi.

 

Come interpreti l'equilibrio tra il reparto marketing e il reparto vendite di un'azienda?

Cruciale e fragile al tempo stesso. Troppe volte troviamo team poco allineati, se non in conflitto tra di loro. Per il nostro modo di procedere, non lavoriamo mai solo con l’ufficio marketing, ma creiamo team di lavoro trasversali a marketing, sales e R&D.

Nelle aziende esiste molta confusione su cosa sia e di cosa debba occuparsi il marketing. Ancora in troppe realtà il marketing è in staff alle vendite, per generare leads e gestire strumenti di comunicazione. Questo, ben s’intenda, non è marketing.

Il nostro lavoro comporta necessariamente uno spostamento di focus. Non viene prima il marketing, non vengono prima le vendite. Prima di tutto c’è il cliente; dopo tutti gli altri, insieme.

Educhiamo le aziende verso forme di organizzazione più fluide e moderne, ispirate alla Costellazione del Valore (Normann, Ramirez), con il cliente al centro e le altre funzioni interconnesse e focalizzate alla creazione del valore.
Una grande sfida che possiamo e dobbiamo vincere.

 

Se vuoi approfondire l'argomento e capire come orientarti in un mercato che cambia velocemente puoi rivedere il Webinar che abbiamo realizzato assieme a Francesco alcuni mesi fa e scaricare le slide gratuitamente: