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Due settimane fa abbiamo fatto il pieno e siamo partiti alla volta della costa romagnola per partecipare al Be-Wizard! 2017, un evento dedicato al digital marketing giunto quest’anno alla sua nona edizione. Nei due giorni della rassegna, che si è svolta il 31 marzo e il 1 aprile al Palacongressi di Rimini, si sono alternati nelle 5 sale (BW Turismo, BW Welcoming Citiesgm, BW Business, BW Advanced Marketing, BW Digital Food Marketing) alcuni tra i maggiori esperti di marketing digitale italiani ed internazionali, che hanno contribuito alla condivisione di know-how, conoscenze tecniche e best-practice. Due giornate all’insegna della formazione che ci hanno fornito numerosi spunti per affinare le metodologie di lavoro, accrescere le competenze e soprattutto sviluppare un pensiero strategico da applicare nelle attività di tutti i giorni.
Tema centrale del Be-Wizard! di quest’anno è stata la Digital Experience, ovvero l’esperienza digitale vissuta dalle persone che utilizzano il web, e come questa sia rapidamente mutata nel corso degli ultimi anni, fino a fondersi con l’esperienza analogica del mondo reale. Nel suo stimolante intervento di apertura, Paolo Zanzottera ha sottolineato come, di fatto, non sia mai esistito un “popolo del web” diverso dal “popolo offline”, ma che queste due realtà siano inevitabilmente intrecciate e parte dello stesso mondo. Le strategie di marketing online, dunque, dovrebbero rispecchiare quello che già da tempo si mette in atto offline, ovvero una comunicazione che prende in considerazione il prima, il durante e il dopo della relazione con il cliente, come insegna il framework See - Think - Do - Care teorizzato da Avinash. Ecco quindi che l’aprire un ristorante in una zona ad elevato passaggio (prima/see) diventa un sito web opportunamente ottimizzato per ricerche locali, mentre l’ammazzacaffé a fine cena (dopo/care) si trasforma in una campagna di email marketing o in social caring.
Questo aspetto è diventato oggi così fondamentale da essere il punto nevralgico di ogni buona strategia digital, a partire dalla fase preliminare di analisi delle parole chiave con le quali gli utenti cercano i nostri prodotti e servizi sul web. Gianluca Fiorelli, con il suo intervento sulla Keyword Research, lo ha ribadito forte e chiaro: analizzare le parole chiave come si faceva prima dell’avvento di Hummingbird (2013) è ormai inefficace, perché equivale a non prendere in considerazione un elemento diventato centrale per Google, l’intento di chi cerca. Invece di pensare a come aggirare Google per posizionare un sito per più keyword possibili, si dovrebbe essere focalizzati sui bisogni dei clienti: quali sono le loro domande? Che problemi vogliono risolvere? E di conseguenza ogni progetto dovrebbe essere sviluppato e ottimizzato per fornire le risposte giuste nel modo più efficace possibile.
Proprio perché analogico e digitale sono un tutt’uno, le strategie di marketing si stanno evolvendo per offrire sempre più strumenti per connettere offline e online. Nicola Brisotto nel suo intervento ha evidenziato come il 45% delle vendite offline siano influenzate da attività online e ha spiegato come sia possibile utilizzare delle strategie mirate per incentivare gli utenti a visitare il negozio fisico.
Siete ancora convinti che online e offline siano due realtà distinte?
Con queste premesse siamo tornati dal Be-Wizard! con un bagaglio pieno zeppo di spunti sui quali riflettere per migliorare costantemente il nostro metodo di lavoro e un’importante conferma: per distinguersi davvero nel mercato è necessario osservarsi da una prospettiva nuova, quella dei propri clienti, e confezionare strategie e siti su misura, focalizzandosi sull’esperienza utente e la personalizzazione dei contenuti.
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