Lo smartphone ci ha cambiato la vita. Ha modificato le nostre abitudini, il modo in cui prendiamo determinate decisioni e ci relazioniamo con gli altri. Questo piccolo strumento ha letteralmente rivoluzionato il mondo.
Quali sono però le implicazioni dal punto di vista pratico per le aziende e soprattutto per il marketing? Prendiamo il caso italiano: secondo i dati Google, nel 2012 le persone che utilizzavano uno smartphone rappresentavano solo il 28% dell'intera popolazione, nel 2016 questo dato è cresciuto fino a raggiungere il 70%.
Paolo Zanzottera, nel suo intervento “Lo Stato del Search Marketing in Italia nel 2016” durante l’ultimo Search Marketing Connect, ci ha presentato alcuni dati interessanti su come e attraverso quali strumenti le persone hanno effettuato ricerche online durante l’anno appena trascorso, Nel 2010 su 100 visite solo il 2,3 provenivano da mobile, un dato che è cresciuto quasi senza sosta, fino a raggiungere un picco del 75% ad Agosto del 2016, confermandosi comunque durante tutto l’anno sopra il 60%.
Se il mobile non fa parte della tua strategia aziendale, probabilmente ti stai precludendo una fetta di target considerevole.
Tutto questo non è sfuggito a Google, che ha spinto, soprattutto negli ultimi anni, tale fenomeno verso un ulteriore sviluppo.
Tre sono i momenti fondamentali per capire l'importanza di questo strumento per i motori di ricerca:
Nel realizzare un sito è quindi fondamentale tenere presente l'usabilità da mobile, pena ripercussioni negative sul posizionamento.
Tecnicamente parlando ci sono tre alternative per lo sviluppo (o l’implementazione) di un sito mobile.
La scelta dipende da molti fattori, in primis situazione di partenza, obiettivi e budget a disposizione, quindi nessuna è migliore delle altre in senso assoluto.
Non è possibile stabilire il momento preciso in cui le ricerche da mobile hanno superato quelle da desktop, anche perché non esiste una data univoca per ogni paese o per ogni settore. É un percorso iniziato nel 2013 e che ha subito una crescita esponenziale negli anni successivi.
Perché le persone utilizzano lo smartphone per fare ricerche online? É lo strumento che hanno più spesso a portata di mano, quello più comodo, facile da usare anche per chi in tecnologia non è proprio ferrato. Come puoi sfruttare questa dinamica? Cerca di rendere l’esperienza utente soddisfacente e positiva, ovvero, fai in modo che l’utente possa navigare il sito e trovare le informazioni che cerca attraverso un viaggio semplice e lineare, e non un percorso ad ostacoli.
"Se, ad esempio, l’obiettivo è spingere l’utente a compiere un’azione, dovresti mettere la call to action in primo piano."
Questa regola nel mobile, dove ogni elemento viene ridimensionato aper piccoli schermi, è molto importante: se un sito non è intuitivo probabilmente la fruizione sarà davvero poco piacevole.
Immagina di approdare su un sito incuriosito da quel 10% di sconto che ti era stato promesso in cambio dell'iscrizione alla newsletter. Sei interessato all'acquisto di alcuni prodotti scontati ma non riesci a trovare lo spazio in cui inserire il tuo indirizzo email per ricevere il codice coupon. Cosa faresti? Se è il primo contatto che hai con il brand, probabilmente penserai di aver perso già troppo tempo e lascerai la pagina insoddisfatto.
Non facendo attenzione all’usabilità, quell’azienda ha vanificato in pochi minuti gli sforzi del team marketing e ha perso un potenziale cliente.
Un ulteriore aspetto da considerare nella progetazione di un sito, riguarda il SEO tecnico, cioè quell'insieme di attività mirate ad ottimizzare le pagine per i motori di ricerca per ottenere un buon posizionamento organico. Proprio le keyword e la vocal search sono state uno degli argomenti centrali e più interessanti dell’undicesima edizione del Search Marketing Connect.
"Le parole che gli utenti utilizzano per fare le ricerche online sono sempre più mimetiche e complesse."
Nel corso del 2014 si era osservato un incremento della ricerca online con un solo vocabolo, perchè in quel momento il passaggio al mobile era in ascesa e grazie alla geolocalizzazione le persone avevano la possibilità di fare le ricerche senza dover specificare il luogo (“Ristorante” e non pù “Ristorante a Roma”). Questo trend è stato lentamente sostituito, a partire dal 2015, dalla Ricerca Vocale, che spinge ad utilizzare 3 o più vocaboli.
Se prima le informazioni venivano ricercate in modo piuttosto meccanico e senza senso logico, scambiando anche l’ordine delle keyword: Milano-casa-prezzo-affitto-medio, ora ci si rivolge ai motori di ricerca come se fossero persone con le quali interloquire, imitando la comunicazione naturale: Quant’è in media l’affitto per una casa a Milano?
Le ricerche vocali sono state circa il 20% del totale nel 2015 e gli strumenti sugli smartphone che le rendono possibili sono molti, da: Apple Siri a Google Now. Ѐ un terreno molto difficile da affrontare, perché la ricerca vocale implica comprensione di ciò che viene detto e non semplicemente un riconoscimento vocale. Le ricerche online infatti vengono fatte in modo sempre più naturale e personale, ponendo domande assurde o anche senza risposta. Qual è, perché, come e quando sono i termini più utilizzati: “Perché i cani scavano sul divano?”, “Dove spariscono i calzini?”
Nel prossimo futuro la ricerca vocale sarà potenziata dall'unione con quelle che potremmo chiamare intelligenze artificiali e che stanno già portando alla nascita di assistenti virtuali sempre più complessi: Google Home, Amazon Echo sono due esempi di come questo legame sta stravolgendo il rapporto uomo-macchina.
Oggi queste statistiche e questi cambiamenti, che sostanzialmente stanno avvenendo in tempo reale, possono aiutare la tua aziende a cogliere le nuove opportunità di mercato sfruttando prima dei competitor le nuove dinamiche di ricerca.
Il tuo sito non è ottimizzato per il mobile o non sei soddisfatto della sua fruibilità? Possiamo aiutarti a trovare la soluzione ideale a raggiungere i tuoi obiettivi grazie a una strategia su misura, centrata sui tuoi clienti.